25 settembre 2009
« Così come un uomo semplice di nome Gandhi ha condotto con successo la lotta nonviolenta in India e altre persone semplici come Rosa Parks e Nelson Mandela hanno portato avanti e con successo i diritti civili negli Stati Uniti e in Sudafrica, allo stesso modo, persone semplici, qui a Bil’in, conducono una lotta nonviolenta pe la libertà. L’esperienza de Sudafrica prova che l’ingiustizia può essere smantellata ».
- L’arcivescovo Desmond Tutu durante una visita a Bil’in il 27 agosto 2009
Manifestazione a Bil’in 02/2009. Foto : Anne Paq/Activestills.org
Il più recente tentativo dell’esercito israeliano di ridurre al silenzio la campagna di resistenza nonviolenta di Bil’in contro il Muro dell’Apartheid consiste in un’ondata di raid notturni e nella moltiplicazione degli arresti dei manifestanti e, in particolare, dei dirigenti del Comitato Popolare di Bil’in.
I recenti raid sono iniziati simultaneamente con l’apertura del processo a Montreal. Il villaggio di Bil’in ha portato in tribunale Green Park International e Green Mount International, due imprese registrate in Canada, per la loro partecipazione alla costruzione di colonie sulle terre di Bil’in. Il coinvolgimente delle aziende è considerato crimine di guerra in virtù della legge contro i crimini verso l’umanità (questa legge, datata 2000, include gli articoli della Quarta Convenzione di Ginevra e dello Statuto di Roma per il diritto federale canadese).
Secondo Emily Schaeffer, uno degli avvocati di Bil’in, il giudice Louis-Paul Cullen dovrebbe molto rapidamente prendere una decisione specificando se la giustizia canadese è competente o no in questo caso.
Dall’inizio delle udienza, nel giugno scorso, le forze israeliane hanno arrestato una trentina di persone (generalmente al di sotto dei 18 anni) e 21 di loro sono ancora detenute.
L’utilizzazione di tecniche di intimidazione durante gli interrogatori ha spinto i più giovani ad « ammettere » che il Comitato popolare chiede loro di lanciare pietre. Disponendo di queste « confessioni », le forze israeliane possono procedere con i raid notturni, invadere le case e arrestare i dirigenti della resistenza nonviolenta.
Due dei tre membri del Comitato popolare che erano andati a Montreal per rappresentare Bil’in durante le udienze in tribunale, Mohammad Khatib e Mohammad Abu Rahme, sono stati arrestati e poi liberati dietro cauzione. (vedere il rapporto di B’Tselem).
Un altro attivista nonviolento e dirigente del Comitato, Adeeb Abu Rahme, è detenuto dal 10 luglio 2009 con l’accusa di incitamento « contro la sicurezza della ragione ».
Lista di persone arrestate a Bil'in dall'inizio di questa campagna di intimidazione
- 24/06/2009: Mohammed Khalil Abu Rahma (23 anni)
- 24/06/2009: Moatassem Faisal Al-Khatib (17 anni)
- 26/06/2009: Khaleel Ibrahim (15 anni)
- 26/06/2009: Kamel Alkhateeb (15 anni)
- 29/06/2009: Emad Mahmoud Yassin (16 anni)
- 29/06/2009: Hosni Rasim al-Khatib (16 anni)
- 29/06/2009: Mohsen Kateb (16 anni)
- 29/06/2009: Hamoda Yaseen (16 anni)
- 30/06/2009: Suleiman Seif (17 anni)
- 5/07/2009: Oda Rebhe Abu Rahma (20 anni)
- 5/07/2009: Mahmoud Issa Yassein (17 anni)
- 7/07/2009: Abdel Muamer Majdi Abu Rahma
- 10/07/2009: Adeeb Abu Rahme
- 17/07/2009: Muhammed abde Fatah al Burnat (21 anni)
- 19/07/2009: Imad Burnat (37 anni)
- 3/08/2009: Khaled gut Show Alrazic Abd-al-Khatib (23 anni)
- 3/08/2009: Mustafa gut Show Alrazic Abd-al-Khatib (18 anni)
- 3/08/2009: Mohammed Abd-gut Show Alrazic Al-Khatib (16 anni)
- 3/08/2009: Abdullah Ahmad Yassen (18 anni)
- 3/08/2009: Abdullah Mohammed Ali Yassen (16 anni)
- 3/08/2009: Issa Mahmoud Issa Abu Rahma (40 anni)
- 3/08/2009: Mohammed Khatib (35 anni), liberato il 18/08/2009 a condizione di presentarsi al posto di polizia tutti i venerdì e di restarci fino alle ore 17, fino alla fine del suo processo
- 15/08/2009: Nashmi Mohammed Ibrahim Abu Rahma (14 anni)
- 20/08/2009: Mohammad Abu Rahma alias Abu Nizar (50 anni), liberato dietro cauzione il 23/08/2009
- 29/08/2009: Tofik Ashraf Mohammad Jamal Al-Khatib (29 anni)
- 29/08/2009: Hamru Hisham Bornat (24 anni)
- 1/09/2009: Abed Baset Mohammed Abu Rahme (19 anni)
- 25/09/2009 : Haitham al Khatib (33 anni)
Ciò che potete fare
I tentativi miranti a criminalizzare la resistenza nonviolenta sono sempre stati indeboliti grazie al sostegno di tante persone nel mondo.
- Per favore, protestate con i vostri rappresentanti politici, consoli e ambasciatori in Israele per esigere che Israele cessi di colpire la resistenza popolare nonviolenta e per la liberazione di Adeeb Abu Rahme e di tutti i prigionieri di Bil’in.
- Il Comitato di Bil’in ha diaperatamente bisogno di fondi per pagare le attività giuridiche in Canada e assicurare la difesa e la liberazione dei manifestanti arrestati.
Se desiderate fare una donazione deducibile di imposta negli Stati Uniti o in Canada, contattate bilinlegal@gmail.com.
NB : E’ ugualmente possibile fare una donazione deducibile d’imposta (in Canada) on line o per assegno all’"Aide Médical" per la Palestina al fine di aiutare Bil’in a pagare le sue spese. Maggiori informazioni
— Il Comitato popolare di Bil’in contro il Muro e le colonie
Background
Il villaggio palestinese di Bil’in è diventato simbolo internazionale della lotta popolare palestinese. Da oltre cinque anni i suoi abitanti si battono contro l’annessione di oltre il 50% delle loro terre confiscate per la costruzione del Muro.
In una decisione del 4 settembre 2007, la Corte suprema israeliana ha stabilito che il tracciato attuale del Muro è illegale e deve essere amantellato. La decisione non è stata ancora applicata. La lotta del villaggio per liberare le sue terre e bloccare la costruzione delle colonie è riconosciuta a livello internazionale. Il Comitato Popolare di Bil’in si è visto attribuire congiuntamente con gli Anarchici contro il Muro, la Medaglia Carl von Ossietzky.