Fonti: Al Jazira, Iraqi News Agency, Al Melaf Press
Iraq: Abbattuto un elicottero da combattimento Usa
Un elicottero da combattimento statunitense e' stato colpito e abbattuto a sud di Bagdad. Solo feriti i due piloti a bordo del velivolo. E' successo ieri ma il comando militare americano lo ha riferito solo oggi.
I due piloti sono stati a loro volta soccorsi da un elicottero Ah-64, mentre il velivolo abbattuto e l'area circostante sono stati poi bombardati in un successivo raid aereo. Dall'inizio dell'anno sono almeno 12 gli elicotteri americani - due dei quali di compagnie private - abbattuti o distrutti in Iraq.
Trovati 18 cadaveri a Baghdad
Reuters- La polizia irachena ha comunicato di aver trovato 18 cadaveri non identificati in diversi quartieri di Baghdad.
Iraq: morti nel fine settimana altri due soldati americani
Si allunga la lista dei soldati americani morti in Iraq. Nel fine settimana altri due marines hanno perso la vita, "ma non colpiti dal nemico", hanno precisato fonti dell'esercito.
Due marine americani sono morti in un incidente "non ostile" nel corso di operazioni in combattimento domenica nella provincia di Al Anbar, a ovest di Baghdad. Lo hanno annunciato oggi fonti dell'esercito americano senza fornire altri dettagli.
Bush interviene sul Ciagate: «Scooter» Libby evita il carcere
Convinto che la pena nei confronti dell'alto funzionario della Casa Bianca I. Lewis Scooter Libby sia stata troppo severa, il presidente George W. Bush l'ha commutata a sorpresa, evitando all'ex braccio destro del suo vice Dick Cheney l'umiliante spettacolo di un soggiorno in prigione e provocando un torrente di proteste tra i democratici di Washington.
«Ho profondo rispeto per il verdetto della giuria, ma la pena nei confronti di Libby era troppo severa», ha detto Bush annunciando di aver passato un colpo di spugna sulla parte della sentenza relativa al carcere, lasciando invece immutata la multa di 250 mila dollari e i due anni di libertà condizionata a cui Libby si dovrà sottoporre.
L'ex capo di gabinetto del vice-presidente Dick Cheney era stato condannato in marzo a due anni e mezzo di prigione e oggi una Corte di Appello si era rifiutata di accogliere la sua richiesta di sospendere l'applicazione della pena fintanto che era in corso il processo di appello.
L'annuncio dei magistrati, che avevano raggiunto all'unanimità la decisione, aveva alzato la pressione su Bush.
I conservatori da mesi chiedevano al presidente la grazia per Libby, considerato il capro espiatorio di un procuratore troppo zelante, il magistrato Parick Fitzgerald, che dalla fine del 2003 aveva indagato sul Cia-gate, arrivando però soltanto alla sua incriminazione.
Bush non ha graziato Libby, un segnale che il processo giudiziario che riguarda l'ex alto funzionario non h ancora esaurito il suo corso. L'annuncio, all'inizio del fine settimana per il ponte del 4 luglio quando il Congresso è in vacanza per l festa dell'Indipendence Day, è stato forse studiato dalla Casa Bianca per smorzare il megafono delle proteste democratiche.
Ma le polemiche sono scoppiate ugualmente: «Uno dei principi del nostro sistema è che la legge è uguale per tutti: Bush l'ha calpestato», è stato pronto a reagire il senatore democratico Charles Schumer. «La storia giudicherà Bush imparzialmente per come ha usato i poteri che gli ha dato la Costituzione», ha detto il capo dei democratici al Senato Harry Reid.
Libby era stato condannato dopo che la giuria lo aveva riconosciuto colpevole di ostruzione della giustizia e spergiuro nel caso nato dallo smascheramento nel luglio 2003 della spia della Cia Valerie Plame, moglie dell'ambasciatore Joseph Wilson che aveva criticato la guerra in Iraq, in una 'column' del'opinonista conservatore Robert Novak.
In marzo il giudice aveva stabilito che Libby avrebbe dovuto presentarsi in carcere tra sei e otto settimane dall'atto della condanna.
«Libby resterà sotto libertà condizionata. La significativa multa ordinata dal giudice resterà in effetto», ha deciso invece Bush: «Le consegunze della sua condanna sulla sua vita precedente da avvocato, funzionario dello stato e privato cittadino saranno comunque durature».
Ì Lewis Scooter Libby ha navigato per un quarto di secolo nei circoli del potere, da giovane al fianco di Paul Wolfowitz, suo mentore a Yale. Durante l'amministrazione Clinton, quando era tornato a fare l'avvocato, uno dei suoi clienti era stato Marc Rich, il finanziere latitante perdonato tra mille polemiche dall'ex presidente democratico nel suo ultimo giorno prima di lasciare la Casa Bianca.
Ieri è stato Libby a beneficiare dell'atto di clemenza presidenziale: e anche questa è una piccola ironia della storia.
Dal 2001 al 2005, rientrato al governo come capo di gabinetto e alter ego di Cheney, era stato al centro di ogni importante decisione dell'amministrazione, soprattutto sul fronte della sicurezza nazionale. In questa veste, nelle settimane che precedettero lo smascheramento della spia della Cia Valerie Plame, si era mostrato «ossessionato» almeno quanto Cheney che le rivelazioni dell'ex ambasciatore suo marito, potessero mettere in crisi il teorema costruito sulle armi di Saddam.
Iraq, Usa annunciano uccisione di 25 ribelli a nord di Baghdad
BAGHDAD (Reuters) - Le forze americane appoggiate da aerei da guerra hanno ucciso circa 25 ribelli in uno scontro a nord di Baghdad, riferiscono oggi i militari Usa.
I militari dicono in una nota che la battaglia si è verificata durante un'operazione di tre giorni conclusasi lunedì vicino alla cittadina di Mukhisa nella provincia di Diyala, dove 10mila uomini tra americani e iracheni sono impegnati in una massiccia offensiva contro al Qaeda.
Iraq, inviata al Parlamento la legge sul petrolio?
di Ornella Sangiovanni
Osservatorio Iraq, 3 luglio 2007
Situazione confusa riguardo alla legge irachena sul petrolio, dopo che il ministro per le risorse energetiche del Governo regionale kurdo (KRG) ha smentito le notizie secondo cui il governo di Baghdad avrebbe approvato il disegno di legge e l'avrebbe inviato oggi al Parlamento.
L'annuncio era stato dato dal Primo Ministro Nuri al Maliki, nel corso di una conferenza stampa, nella quale aveva dichiarato che "la legge sul petrolio e sul gas ha ricevuto l'avallo unanime in una riunione del Consiglio dei Ministri ed è stata inviata oggi al Parlamento".
"La prima lettura in Parlamento ci sarà domani" aveva detto il premier.
L'informazione era stata confermata anche da altri funzionari, tra cui il portavoce governativo Ali al-Dabbagh, secondo il quale il nuovo testo approvato conteneva alcuni emendamenti, in seguito alle osservazioni fatte dall'
Iraqi Accord Front, la maggiore coalizione sunnita rappresentata in Parlamento, e da altre forze politiche.
"Si prevede che il Parlamento inizi a discutere la legge domani", aveva detto Dabbagh, senza però precisare a quando risaliva la sua approvazione da parte del Gabinetto, né quali fossero gli emendamenti apportati.
Dabbagh aveva aggiunto che le questioni in sospeso con il KRG erano state risolte.
"Alcune questioni sono state risolte, e il blocco kurdo ha dato il suo assenso", aveva detto il portavoce governativo alla televisione satellitare al Arabiya.
Ma tali informazioni sono state smentite categoricamente dal responsabile delle risorse energetiche del KRG.
"Non siamo a conoscenza di niente che sia stato approvato dal Consiglio dei Ministri", ha detto oggi Ashti Hawrami, parlando al cellulare con l'agenzia di stampa United Press International (UPI).
Il testo del disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri a fine febbraio e messo a punto in marzo "è l'unico testo approvato", ha aggiunto il ministro kurdo, "e anche il testo della bozza di marzo non è completo".
Successivamente all'accordo su questo testo, il Governo regionale kurdo aveva definito incostituzionali i quattro allegati al disegno di legge, che classificano i vari giacimenti petroliferi iracheni – quelli già in produzione e quelli ancora da sfruttare - assegnandoli alla gestione della compagnia petrolifera nazionale (INOC) o a quella delle regioni.
Tale classificazione, avevano obiettato i kurdi, darebbe alla compagnia nazionale oltre il 90% delle riserve petrolifere accertate del Paese (115 miliardi di barili), sottraendole alle autorità regionali.
Il mese scorso, dopo lunghe trattative fra governo centrale di Baghdad e KRG, era stato trovato un accordo sulla ripartizione dei proventi petroliferi, con una legge apposita che darà al Kurdistan il 17% delle entrate del petrolio iracheno.
NOTA
In serata, il Governo Regionale del Kurdistan ha pubblicato un comunicato stampa sul suo sito web, chiedendo chiarimenti al governo di Baghdad su quale sia il testo della legge sul petrolio approvato dal Consiglio dei ministri che sarebbe stato inviato in Parlamento.
Questo perché - dice il KRG attraverso il suo portavoce - la Commissione legale del Consiglio dei Ministri è andata al di là del suo mandato, apportando modifiche sostanziali al contenuto della legge, che sono state respinte dal governo kurdo.
"Speriamo che il Consiglio dei ministri non stia approvando un testo sul quale non c'è l'accordo del KRG", si legge nel comunicato, "perché questo violerebbe i diritti costituzionali della regione del Kurdistan".
Fonti: Reuters, Associated Press, Agence France Presse, United Press International, Kurdistan Regional Government Website
Iraq: Siria espelle membri Mahdi army
Dopo una serie di omicidi di ex ufficiali esercito iracheno
Iraq: Siria espelle membri Mahdi(ANSA)-BAGHDAD, 3 LUG - Le autorita' siriane hanno arrestato ed espulso decine di iracheni residenti in Siria. Si tratta di presunti membri dell'Esercito del Mahdi, la milizia guidata dal giovane radicale sciita Moqtada al-Sadr. La decisione di Damasco e' stata presa in seguito a una serie di omicidi di ex alti ufficiali dell'esercito iracheno rifugiatisi in Siria, commessi da presunti sicari della formazione sciita.