04 Luglio 2007

Il governo iracheno ha iniziato a preparare il terreno per quella che potrebbe essere una delle più grandi privatizzazioni di aziende pubbliche.

Il Sunday Telegraph ha appreso che funzionari del governo hanno recentemente avuto colloqui con consulenti bancari e legali a Londra. Secondo fonti della City in ministro iracheno dell'industria, Fawzi Hariri, stata cercando di nominare consulenti che stilassero questo mese un memorandum di intesa per la vendita di aziende pubbliche del paese non legate al petrolio, come gruppi che operano nel petrolchimico e nelle costruzioni, hotel e compagnie aeree.

Le proposte di privatizzazione potrebbero anche includere una massiccia estensione delle partecipazioni straniere nell'industria del petrolio. Fonti vicine al ministero degli interni hanno detto che il governo crede di aver raggiunto un accordo sulla lungamente attesa legge sugli idrocarburi, che potrebbe arrivare al voto del parlamento in un paio di settimane. Se la legge passasse, allora accordi per permettere a grandi gruppi petroliferi stranieri di accedere ad accordi sull'estrazione di petrolio insieme alla compagnia petrolifera nazionale entrerebbero anch'essi nel memorandum.

Un dirigente di una delle più piccole compagnie petrolifere occidentali operanti in Iraq ha detto: "Come ci si poteva aspettare, la maggior parte di aziende non petrolifere sono obsolete e in cattiva forma. Ma questo darebbe alla gente che vuole operare in Iraq un'opportunità per entrare". La fonte ha aggiunto che la nazionalizzazione dell'industria del cemento potrebbe essere particolarmente interessante, perché la ricostruzione del paese potrebbe significare una miniera d'oro per chi opera nel settore.

Comunque certe fonti hanno avvertito che questa mossa potrebbe semplicemente essere un contentino per l'ammnistrazione USA. Il Congresso USA esaminerà in Settembre un rapporto sui progressi in Iraq, ed un programma di privatizzazioni potrebbe essere presentato come un passo in avanti, per compensare la mancanza di qualunque progresso nel campo della sicurezza. Fonti della City dicono che ogni provvedimento sarebbe reso complicato dal frazionismo interno al frammentato governo. Hariri, anche se non è etnicamente un Curdo, è un membro del partito Democratico Curdo.

Alcuni esperti sostengono che l'appetito degli investitori per le aziende irachene è relativamente limitato e probabilmente rimarrà tale, a meno che la sicurezza nel paese non migliori considerevolmente. Ma se i tentativi di privatizzare il settore non petrolifero fossero andati mano nella mano con mosse per aprire il settore del petrolio all'investimento straniero, avrebbero avuto molto più successo. Il lungamento atteso passaggio della legge sugli idrocarburi è visto come critico per attrarre investimenti stranieri.

Più piccole ed audaci compagnie petrolifere hanno già investito nelle aree sotto controllo curdo, ma la maggior parte di petrolio è nel sud e nessuna grande compagnia considererebbe di fare investimenti senza un regime affidabile ed un significativo miglioramento della sicurezza.

Articolo originale;
http://www.telegraph.co.uk/money/main.jhtml?xml=/money/2007/
07/01/cniraq101.xml

Tradotto dall'inglese da Gianluca Bifolchi, un membro di Tlaxcala (www.tlaxcala.es), la rete di traduttori per la diversità linguistica. Questa traduzione è in Copyleft per ogni uso non-commerciale : è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne l'autore e la fonte<7i>.